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Uomini, chiamate per gli affitti “solo per ragazze”!

September 19, 2018 By albertov Leave a Comment

L’incubo che ogni studente medio maschio fuorisede si è trovato ad affrontare è il tipico annuncio “solo per ragazze”.
Parliamo di incubo perché una simile situazione impedisce a numerosi ragazzi, soprattutto provenienti da altre città, di poter frequentare l’Università. Come ci dice Daniele, un utente che ci ha scritto in merito: “Queste discriminazioni mi fanno veramente incaxxare, anche perché rischiano di compromettere la frequenza ai corsi, penalizzando i maschi che già presentano tassi di abbandono scolastico più elevati”.

A Milano la situazione era così terribile che hanno addirittura dovuto creare un gruppo in cui si specificasse “Uomini Accepted”, perché evidentemente la norma era, ed è ancora, che gli uomini non lo siano, accepted, nel caso degli affitti.
La cosa è desolante, visto che ricorda molto le spiagge che accettano cani o gli appartamenti dove puoi portare animali. È desolante perché si equipara il portare ***sé stessi*** al portare un animale domestico.
(Tra l’altro non oso nemmeno immaginare cosa debba passare un uomo che cerchi un affitto con un animale domestico a carico…)

Gli annunci “solo per ragazze”, tra quelli discriminatori sono i più frequenti, e se i “no fuorisede” o “no ragazzi del sud” sono tipicamente criticati, il primo è invece molto più accettato. Eppure è anche quello che fa sentire l’uomo moderno alla disperata ricerca di un tetto un misto fra un migrante del secolo scorso e un attivista umanitario: può l’inquilino ideale avere un genere? Non è offensivo considerare ancora la donna come più adatta dell’uomo a pagare bollette e fare le pulizie?
Tutto vero. Chiunque abbia già avuto esperienza in una casa mista, sa quanto le ragazze siano ben lontane dall’immagine dell’angelo del focolare. Anzi, in quanto a precisione, pulizia e vita notturna, in buona parte dei casi può capitare che siano i giovani colleghi maschi a qualificarsi primi. Eppure, almeno stando a guardare le bacheche di tutte le città, resta una delle convinzioni più frequenti fra padrone/i di case e coinquiline/i.

Alcuni, per giustificare questo tipo di annunci sessisti, si nascondono sotto lo spauracchio delle molestie. Immaginiamo un secondo la reazione dei media nel caso di annunci che, per lo stesso motivo, escludessero extracomunitari, africani, mediorientali, stranieri in generale, ecc. Si griderebbe giustamente al razzismo, perché si tratterebbe indubbiamente di generalizzazioni. Perché però quando sono gli uomini a subirle, queste generalizzazioni sono accettate? Eppure non dovrebbero esserlo, visto che la Costituzione ci ricorda che “La responsabilità penale è personale”.

Inoltre, se il giovinotto è di bell’aspetto, vi assicuro che il rischio di molestia c’è anche per lui. Un flirt non richiesto e troppo invadente, una palpata, una situazione imbarazzante in cui lei può stargli vicino-troppo-vicino… di situazioni del genere ci sono una montagna di testimonianze e racconti in merito.
E se invece il ragazzo non è un Adone, beh, il rischio di una falsa accusa per risolvere i conflitti e “togliersi di mezzo” quell’uomo che non ha risposto come voleva lei, non ha fatto quello che lei gli chiedeva e così via è altrettanto grande.
Perciò anche mettendola da questa (sbagliata) prospettiva generalizzante, la scusa non regge comunque.

Per quanto riguarda invece la classica “ma siamo tutte ragazze e quindi preferiamo una ragazza”, non regge nemmeno questa. Infatti perché allora a parti invertite non troviamo o troviamo molto di rado “siamo tutti ragazzi e quindi preferiamo un maschio”? Ci sarà qualche annuncio, ma di solito sono in misura molto molto minore. Se non fosse però dovuto a qualche pregiudizio nei confronti dei maschi, le percentuali sarebbero le stesse tra i due sessi.
Quindi è opportuno lottare contro queste discriminazioni perlomeno fintanto che i “siamo tutti ragazzi” equiparerà in percentuale i “siamo tutte ragazze”.
Addirittura certe volte vedi annunci del tipo “solo ragazze perché cerchiamo di mantenere un equilibrio tra maschi e femmine”, ma poi quando è un ragazzo ad andarsene via tale “necessità di equilibrio” scompare, e talvolta succede perfino che se la casa viene abitata da donne, quelli che fino a qualche tempo prima chiedevano “solo ragazze per l’equilibrio” poi vanno a richiedere “solo ragazze perché siamo tutte femmine”, mandando l’equilibrio di prima a farsi benedire.
È dunque evidente che molte volte queste siano non ragioni effettive ma scuse, giustificazioni per non ammettere che si ricercano solo ragazze per una questione di pregiudizi di genere.

Cosa si può fare? A livello legale, in un clima in cui questo tipo di discriminazioni sono accettate acriticamente da tutti, ben poco. Ma a livello sociale, si può essere molto, molto più efficaci.
Queste dinamiche infatti reggono soltanto finché nessuno si ribella.
Se tutti gli uomini o i ragazzi alla ricerca di un affitto iniziassero a chiamare anche gli annunci che presentano questa aggiunta sessista, farebbero indubbiamente sentire a disagio la persona che l’ha messa, che a quel punto si troverebbe nella scomoda situazione di dover esplicitare i suoi pregiudizi apertamente, e vederseli quindi messi in discussione da chi chiama. O, meglio ancora, tali pregiudizi che la persona negli annunci era così facile a sputare, a voce sono più difficili da sostenere, e spesso potrebbero non manifestarsi più una volta iniziata la telefonata.
In ogni caso, una simile noncuranza nei confronti di questi limiti ne indebolisce il potere. Se le persone capiscono che mettendo o non mettendo queste specifiche il risultato non cambia, beh smetteranno di metterle.
In più, il fatto di doversi mettere in una posizione scomoda dove devi spiegare i tuoi pregiudizi alla persona che richiede, con il rischio che vengano messi in discussione o di essere giudicati, beh è un ottimissimo deterrente.
Perciò… provate!

Se non dovesse andare bene, fate telefonare a una vostra amica, che si fingerà interessata e, solo verso la fine della conversazione, rivelerà “en passant” che il vero interessato siete voi.
Anche qui: dopo mezz’ora di telefonata, le possibilità che la persona dall’altra parte della cornetta faccia dietrofront sono minori. Ovviamente dovreste giocarvela bene.
E in ogni caso è comunque un deterrente al mettere questo tipo di annunci ed è un modo efficace per far vergognare la persona che li affigge.

Un’ulteriore strategia a nostra disposizione è la Disobbedienza Civile. Di che si tratta? “La disobbedienza civile è un mezzo di protesta sociale che consiste nel rifiuto di obbedire alle leggi imposte da un’autorità se ritenute ingiuste o in contrasto con la propria coscienza”.
La maggioranza degli annunci probabilmente è o non regolamentata o in certi casi addirittura abusiva, quindi non so se si possa davvero parlare di vera Disobbedienza Civile.
In ogni caso l’idea è quella di aspettare che nessuno guardi, armarsi di penna e cancellare dagli annunci “solo per ragazze” questa frase sessista. Se la persona dovesse tornare e rimetterla, la ricancelleremo e non ci limiteremo a questo: cambieremo il genere discriminato. Quindi se la persona dovesse riscrivere “solo per ragazze/femmine/donne/ecc.”, noi metteremo “solo per ragazzi/maschi/uomini/ecc.”. Ovviamente non per fare un danno alle povere studentesse che non c’entrano nulla, ma per far capire alla persona che più insiste, più peggiora la situazione e addirittura ottiene il contrario di ciò che vorrebbe. Il motto in questo caso è “Fai agli altri ciò che loro vogliono fare a te”, anche se ovviamente andrebbe attuato solo in caso di insistenza (per evitare di commettere noi stessi una discriminazione “al contrario”): la prima opzione deve rimanere sempre cancellare e basta le parti sessiste dagli annunci.

Basterebbero anche solo 10 di coloro che mi leggono che facessero una cosa del genere nella propria città e avremmo fin da subito un risultato notevole, dato che una persona sola può modificare decine e decine di annunci in pochissimo tempo.

Ma perché tutto questo? “E’ così grave”, si chiederà qualcuno? Sì, è assai grave.

Luca ad esempio ci scrive:
“Io avevo la casa pronta, ero disposto a prenderla, mi chiama la proprietaria e mi fa: mi hanno appena contattato due ragazze che vogliono vederla la prossima settimana, mi dispiace non ve la posso più dare”.

Mamma Antonella ci dice:
“È capitato tante volte, anche adesso che sto aiutando mio figlio a trovare casa a Pavia”.

Martina ci racconta che “Qualche settimana fa sono andata a fare il colloquio per entrare in accademia e nella bacheca degli annunci ho notato che circa il 70-75% erano riservati a ragazze; secondo loro i ragazzi che studiano lontano da casa dove dovrebbero stare? Sotto un ponte?”.

Dario ci rivela che la situazione è la stessa anche a Perugia e, per questo motivo, ha “dovuto ripiegare su uno studentato gestito da preti”.

Adesso che abbiamo analizzato il tutto, ci possiamo rendere conto che le conseguenze di questa situazione sono davvero gravi, influiscono pesantemente sul già alto rischio di abbandono scolastico maschile, e sono colpevolizzanti, portano a indebite generalizzazioni, aumentano il rischio nelle fasce più povere di finire senza fissa dimora (e il rischio di diventare senzatetto è ancora più alto nel caso dei ragazzi che hanno perso i genitori) e influiscono di conseguenza anche su assunzioni e prestazioni accademiche e lavorative.
Ma abbiamo armi per combattere tutto questo. Quali? Per riassumere, le nostre “armi” sono:

  • Chiamare comunque agli annunci “solo per ragazze”;
  • Far chiamare a un’amica per l’annuncio, e solo a fine telefonata farle specificare che è “per un amico”, lasciando intendere solo all’ultimo che il vero interessato è un uomo;
  • Disobbedienza civile, ovvero rimuovere le scritte sessiste dagli annunci;
  • Se l’annuncio è online segnalare a Facebook o all’amministratore per discriminazione. Se l’amministratore è connivente con il sessismo degli annunci, invitare tutti i propri amici maschi a chiamare in gruppo agli annunci “solo per ragazze” e/o a commentare in tono polemico contro il post sessista;
  • Nei casi in cui una ragazza richieda un affitto per una casa abitata o solo da maschi o sia da maschi che da femmine, si insista per far accettare solo quelle che, qualora gli equilibri della casa dovessero cambiare, non metterebbero annunci sessisti solo per ragazze. È possibile fare domande della serie: “che ne pensi degli annunci solo per ragazze?”. Se la risposta è “Beh li capisco…”, si replichi: “Scusa non ti possiamo accettare qui, ciao ciao!”

Abbiamo 5 armi a nostra disposizione. Usiamole!
Dimostriamo che le cose possono cambiare. Agiamo! Altrimenti siamo davvero attivisti… o solo leoni da tastiera?

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